giovedì 9 febbraio 2012

Saggio breve sulla Costa Concordia pro e contro Schettino!

26 commenti:

  1. Saggio contro Schettino
    La tragedia della nave da crociera Costa Concordia è stato un errore umano . Affermo questo perché, leggendo i giornali e ascoltando lo svolgersi dei fatti, penso che il comandante Schettino abbia sbagliato sia come manovra fatta sia come decisioni prese. Ma andiamo per ordine : in prossimità dell’isola del Giglio il comandante fu chiamato in plancia di comando, come lui aveva peraltro ordinato , perché voleva avvicinarsi alla costa dell’isola e fare il cosiddetto “inchino” all’isola e ad un comandante in pensione che li viveva. Nell’avvicinarsi, però , non teneva conto degli scogli che affioravano di cui tutti erano a conoscenza e la nave sbattendo contro questi si procurò uno squarcio di settanta metri imbarcando subito acqua per poi incagliarsi di fronte all’isola. Il comandante , da subito, sa che la nave imbarca acqua e la situazione è tragica, ma non prende nessuna decisione in merito riguardo i quattromila passeggeri presenti sulla nave. Intorno alle 23, cioè due ore circa dopo l’incidente, la nave si corica su un fianco, già alcuni passeggeri erano scesi, ma solo a quel punto il comandante da l’ordine di abbandonare la nave. Si scendono le scialuppe con l’aiuto dell’equipaggio, i passeggeri scendono a terra , ma l’incidente provoca 17 morti accertati , 110 feriti e un numero non preciso di dispersi. Stando a questi fatti Schettino non solo ha abbandonato la nave assieme ad altri ufficiali. Ma il gesto più grave , secondo me, è quello di non aver dato in tempo l’allarme . Il suo dovere morale era quello di dare subito questo allarme e aiutare tutti i passeggeri a scendere, e solo dopo essersi accertato che a bordo non c’era più nessuno , doveva lasciare la nave. Perché essere il comandante non è solo vestirsi di una bella divisa , essere circondato da donne , stabilire le rotte , ma anche e soprattutto sentirsi responsabile della vita di migliaia di persone che a loro volta hanno messo nelle mani di quest’uomo le loro vite. Per tutti questi motivi mi fermo di affermare come ho detto all’inizio, che il naufragio della Concordia e la morte di tante persone sia stato un errore umano

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    1. Bene Emanuele, ma la tua critica non è molto argomentata e si sente più la cronaca...Attento ai tempi verbali!

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  2. Difensore di Schettino

    Il 13 gennaio del 2012 la Costa Concordia, una nave da crociera, mentre stava facendo un viaggio nel Mediterraneo, si è schiantata negli scogli de Le Scole, isola del Giglio, causando numerosi feriti, numerosi morti e molti dispersi. Al comando della nave c'era il comandante Francesco Schettino che è stato arrestato con l'accusa di naufragio, omicidio colposo plurimo e di aver abbandonato la nave prima di aver messo in salvo tutti i passeggeri. Per difendersi da tutte queste accuse,Schettino ha dichiarato che da quelle parti la nave ci passava sempre per rivolgere un saluto agli abitanti dell'isola, ma l'armatore Costa ha dichiarato il contrario di Schettino dicendo che era stata un'iniziativa del comandante fare il saluto agli abitanti. L'avvocato di Schettino ha fatto di tutto per liberare il suo cliente ma gli sono stati concessi gli arresti domiciliati.
    Dopo giorni Schettino ha dichiarato di essere profondamente afflitto per ciò che aveva causato, ma in sua difesa dobbiamo dire che grazie alla manovra che ha fatto ha salvato numerose vite umane.
    Certo lui ha sbagliato quando si è allontanato dalla nave prima dei passeggeri perché egli aveva fatto un giuramento e quindi era un suo obbligo rimanere nella nave e scendere per ultimo da essa. Ma dobbiamo anche dire che quest'uomo era terrorizzato per ciò che aveva causato e che lui sicuramente aveva pensato a sua moglie e ai suoi figli e per questo motivo noi dovremmo cercare di capirlo ma soprattutto cercare di metterci nei suoi panni prima di giudicare un uomo dagli errori che fa, anche se quest'uomo ha fatto un errore gravissimo che si porterà dentro per il resto della sua vita.

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    1. Rosy, il tuo commento è poco fluido nella forma anche se chiaro nelle idee. Cerca di stare più attenta alla punteggiatura...

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  3. Il 13 Gennaio dell'anno corrente, quando la nave più famosa dell'associazione “Costa Crociera” stava regalando ai suoi passeggeri una vacanza da sogno lontano dal lavoro e dalla routine, un imprevisto trasforma quel “sogno” in un incubo.
    La nave Concordia si è schiantata negli scogli dell'isola del Giglio causando la morte di 17 persone più 16 dispersi e tantissimi feriti ed un probabile ed incalcolabile rischio ambientale, ancora da scongiurare per le numerose tonnellate di detriti umani all'interno della cabine e di gasolio custodite nei serbatoi della motonave.
    Questa tragedia ha terrorizzato tutti. Sembrava infatti di rivivere la vicenda del Titanic e dell'Andrea Doria.
    Ma la tristezza del naufragio viene aggravata dal comportamento del comandante, ultimo responsabile della sicurezza dei passeggeri. Il suo tentennare nel dare l'allarme, la sua continua indecisione nel dirigere le operazioni di sbarco, la sua fuga anzitempo mentre sulla fiancata della nave si combatteva contro un destino di morte da parte dei passeggeri e del personale imbarcato, caratterizzano un personaggio che da eroe si è trasformato in un codardo, egoista e irresponsabile, caratteristiche non degne di un comandante navale. Ci chiediamo: cosa avrebbero detto Omero con i suoi naviganti greci, legati alle proprie navi, o Emilio Salgari, autore di storie di mare, dove l'onore viene innanzitutto e che testimonia la regola di mare che “un capitano, un comandante non abbandona mai la sua nave a rischio di affondare con essa”?
    A sentire del comportamento di Schettino in fuga verso casa, Ulisse, il Corsaro Nero, Sandokan si sarebbero rivoltati dalle tombe.
    Se fosse stato dato subito l'allarme, chissà se si sarebbero salvati tutti.
    Uno dei doveri del capitano era di soccorrere tutte quante le persone, di dargli delle buone indicazioni ma l'unica cosa che ha fatto è scappare! Scappare per paura o cosa? Le indagini parlano di manti in plancia, di ballerine moldave clandestine, di serate danzanti...Ma un comandante deve stare attento alle frivolezze, alla sua vanità o saper gestire la città galleggiante e non sfidare l'azzardo di passare tra gli scogli stretti dell'Isola del Giglio, mettendo in pericolo la vita di 4000 persone?

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    1. Il tuo riferimento ai naviganti della letteratura è veramente riuscitissimo! brava! Cerca di controllare meglio la forma perchè compaiono diverse improprietà lessicali... ("rivoltati nelle tombe" e non "dalle tombe" ad esempio...)

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  4. DIFESA DI FRANCESCO SCHETTINO (parte prima)
    In questi giorni immagini e rivelazioni agghiaccianti hanno descritto la tragedia avvenuta giorno 13 gennaio 2012 riguardo il naufragio della Costa Concordia, diretta verso il porto di Savona. Durante il viaggio però non tutto va come desiderato poiché la nave sembra cambiare rotta e dirigersi verso l’isola del Giglio, inconsapevole del successivo impatto con uno scoglio che causerà l’apertura di uno squarcio di 70 metri sul lato sinistro della nave.
    Così ci sono stati riportati gli eventi, ma dietro questa storia annegata nel blu del mare sembrano affiorare importanti testimonianze, telefonate, ordini e terrore.
    Solitamente i ponti inferiori delle navi da crociera sono divisi in 7 compartimenti stagni, se la falla avesse danneggiato solamente due di essi, la nave sarebbe rimasta a galla. Sulla costa concordia invece i compartimenti interessati sono stati tre, compresa la sala macchine. Inoltre tramite alcune intercettazioni telefoniche si è potuto constatare il probabile coinvolgimento della Costa Crociere, accusata da Francesco Schettino, comandante della nave,di avergli chiesto di cambiare rotta per fare un “inchino” all’isola del Giglio a scopo promozionale o, si presume anche per un semplice saluto a un vecchio e memorabile comandante della Costa Crociere che risiedeva sull’isola. Il presunto coinvolgimento della compagnia “costa crociera” sembra anche interessare l’aspetto economico di quest’ultima, che in questi giorni è stato poco chiarito delle informazioni che ci sono pervenute. Infatti tutte le società di navigazione godono di una copertura assicurativa che scatta nel caso in cui la nave sia coinvolta in un incidente come quello che ha interessato la costa concordia. Al fine di evitare una perdita piuttosto cospicua, che oggi ammonta a un milione di euro, si potrebbe pensare che la Compagnia sia implicata nel mancato allarme avvenuto poi troppo tardi sulla nave, proprio per salvaguardare il proprio aspetto economico cercando di convincere Schettino a salvare l’imbarcazione senza far evacuare quest’ultima.
    Ciò che quindi lascia aperto un dubbio è la totale colpevolezza che è stata attribuita a Schettino, che ora è agli arresti domiciliari.

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  5. DIFESA FRANCESCO SCHETTINO (parte seconda)
    L’impatto con uno scoglio che, come afferma il comandante non era segnalato nelle carte nautiche, è avvenuto tra le 21:35 e le 21:40 e ha preoccupato il personale della plancia di comando che, mantenendo la calma, ha cercato di trovare una soluzione all’imminente tragedia. L’allarme generale è stato dato con un notevole ritardo;raggiunte le scialuppe solo una parte dei passeggeri è stata imbarcata poiché l’inclinazione della nave su un fianco ha causato l’impossibilità di utilizzare le imbarcazioni di salvataggio della parte sinistra. Prima di scatenare il panico fra i passeggeri bisogna ricordare, insistono gli avvocati di Schettino, che il comandante, consapevole della gravità del problema, ha cercato di avvicinarsi alla terra ferma e di ridurre la distanza dall’isola per agevolare le operazioni di salvataggio. Però, di fronte alla paura, ogni uomo sembra arrendersi e diventare debole. La vita, bene prezioso, sembra sciupare i suoi ultimi minuti nella speranza di una salvezza che ha contagiato anche l’animo di Francesco Schettino, colpevole di aver abbandonato la nave precocemente, di non aver fornito i giusti aiuti e soprattutto di non essersi preoccupato di dare subito l’allarme ai passeggeri e alla capitaneria di porto dell’isola vicina. Non si può però condannare la debolezza dell’uomo di fronte ad una vicenda inaspettata e fautrice di terrore.
    Schettino sembra poi essersi ritrovato a bordo della scialuppa di salvataggio senza un motivo valido, lui sostiene “per un caso” probabilmente del destino che lo ha voluto salvare portando la sua coscienza a sentirsi del tutto pulita. Non vi sono inoltre prove del tentato ritorno del comandante verso la nave. Durante la telefonata avvenuta con il comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, dove quest’ultimo ordina a Francesco Schettino di fare ritorno sull’imbarcazione che nel frattempo continua ad inclinarsi maggiormente, vi è da parte del comandante della costa concordia un’iniziale indecisione che poi muta in un, non ancora accertato, tentativo di ritornare verso la nave sulla quale, sostiene, a quel punto era impossibile risalire . Infine un testimone afferma di aver visto il comandante aiutare alcuni passeggeri a salire sulle scialuppe di salvataggio alle 23:45, tale testimonianza va quindi contro quella riportata da alcuni membri dell’equipaggio che hanno affermato che la fuga di Schettino è avvenuta alle 23:30. L’uomo, protagonista di questo disastro che ha causato 17 morti e 15 dispersi non sembra quindi essere l’unico colpevole in un mondo dove, di fonte alla paura e al denaro, come in guerra e in amore, sembra essere lecito tutto.

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    1. Roberta, la tua analisi è attenta e ben documentata ma doveva risultare più un saggio argomentativo che un articolo di cronaca. Attenta ai tempi verbali..

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  6. Saggio contro Schettino
    Il 13 gennaio c’è stato un avvenimento molto disumano. Una delle navi più famose dell’associazione costa crociera,la cosi detta Costa concordia, , va a schiantarsi negli scogli dell’isola del Giglio. Questo episodio ci fa rivivere la grande catastrofe del Titanic. In quella sera il comandante schettino viene chiamato dalla plancia di comando per avvisarlo dell’accadimento in corso ma egli non da preavviso ai passeggeri solo dopo 2 ore,ed è stato tra i primi a sbarcare dalla nave! Leggendo i giornale e seguendo il telegiornale si è capito che Schiettino prima di avvisare tutti quanti andò nella sua cabina per cambiarsi e fare le valigie…da questo si capisce anche che aveva il tempo per far sbarcare tutti i passeggeri evitando di avere adesso 16 morti , 110 feriti e un gran numero di dispersi. Nel frattempo la nave si inclina da una parte e i passeggeri vanno in panico e incominciano a scendere dalla nave ,finalmente , dopo toccano terra e ringraziano di essere sani salvi! Io credo che un comandante debba essere responsabile dei suoi doveri poiché a lui viene data in affidamento la vita dei passeggeri, e la prima regola di un comandante è quella se in caso di danni alla nave deve stare al comando finché è certo che tutte le persone siano scese, ma questo nostro comandante irresponsabile ed egoista ha infranto questa importante regola che gli rimarrà impressa per tutta la vita!

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    1. Bene Jihad! Sicuramente la parte critica risulta migliore della parte descrittiva. Attenta all'uso dei tempi verbali...

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  7. SAGGIO CONTRO SCHETTINO (parte prima):
    Il 13 gennaio 2012, al largo dell’isola del Giglio, si è verificato un terribile incidente: una nave da crociera, la Costa Concordia, dopo aver urtato contro uno scoglio, si è arenata e ha continuato ad inclinarsi sempre più, provocando il panico e il conseguente abbandono della nave con le scialuppe di salvataggio. Ma mentre ciò accadeva, dove era finito il comandante della nave, tale Francesco Schettino? Procediamo con ordine nell’ analisi dei fatti. Secondo numerosi servizi condotti dal TG5 e vari articoli sui giornali nazionali, l’impatto è avvenuto intorno alle 21:40, ma le richieste di soccorso sono arrivate non prima delle 23:00. Perché questo ritardo? Cosa è successo durante quel lasso di tempo? Come già detto, il TG5 in questi giorni ha mandato in onda due video girati all’interno della nave: uno tra le 21:30 e la mezzanotte, l’altro tra la mezzanotte e l’alba.
    Il primo video ritrae la plancia di comando della nave durante i minuti immediatamente successivi all’impatto: c’è un grande caos e dalle voci e dalle dichiarazioni all’interno del reportage, emergono una generale insicurezza ed incapacità nell’affrontare luna simile situazione, senza contare del fatto che, prima di proclamare l’evidentissimo stato di emergenza, gli ufficiali hanno impiegato un tempo eccessivamente lungo. Il secondo video ritrae, invece, l’inesperienza e l’evidente incapacità di un equipaggio nell’adempiere compiti pressoché semplici come lo sganciare una scialuppa o anche il saperla manovrare. Un altro video che ha suscitato scalpore sul web, testimonia come quasi tutto l’equipaggio tra le 23:30 e le 00:30 avesse abbandonato la nave, compreso il comandante, senza essersi curato della sorte dei passeggeri a bordo. A circa un mese dalla tragedia le vittime ammontano a 17 e i dispersi a 15. Il comandante Francesco Schettino è accusato dalla procura di Grosseto di omicidio colposo plurimo e omissione di soccorso per i quali rischia svariati ergastoli.
    Tralasciando il fatto che la nave ha urtato contro lo scoglio a causa della sua negligenza e della cerimonia dell’ “inchino” (una manovra che fanno le navi avvicinandosi alla costa per “salutare” qualcuno a terra durante la navigazione), secondo il codice etico e morale dei marinai il capitano deve affondare con la sua nave, cosa che Schettino ha ignorato sentendosi invece pronto a calpestare i diritti e le invocazioni di aiuto dei passeggeri pur di salvare la propria pelle.
    Oltre a questo egli ha sempre sostenuto di aver fatto tutto ciò che gli era possibile per evitare il peggio ma, come rivela il comandante della capitaneria di porto di Livorno Gregorio De Falco, Schettino si è limitato a “coordinare” le attività di soccorso dalla scialuppa, ignorando più volte l’ordine di risalire sul relitto.

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  8. (parte seconda)
    Non manca chi difende il comandante trovando giustificazioni al suo comportamento: è questo il caso della moglie.
    In un’intervista rilasciata al Corriere, sostiene che la manovra di scarrocciamento effettuata dal comandante abbia salvato la vita di 4300 persone. Inoltre, in riferimento ai video diffusi dal TG5,
    sostiene che essi non corrispondono a verità in quanto sono stati montati male con una successione cronologica non rispondente al vero. Il comandante, che nel video appare indeciso, incapace di prendere una decisione, per lei è un uomo forte, deciso, che sta solo cercando di capire quale sia la soluzione migliore da adottare. Probabilmente, questa è la tesi di una donna che tenta di giustificare il suo uomo ma che, come molti altri, sostiene che il problema è che tutta l’Italia cerca un colpevole da condannare senza appello e Schettino diviene un capro espiatorio facilmente condannabile.
    È vero che errare è umano, ma non si può certo dire che il comportamento del comandante schettino sia frutto solo di un tragico errore. Il tempo per rimediare sicuramente non gli è mancato ma o per viltà (mors tua, vita mea) o per incapacità professionale, la verità è che 32 vite umane sono state brutalmente stroncate. Non bisogna recare un colpevole, ma solo la verità, sebbene sia un’inutile ma dovuta consolazione per le vittime e le loro famiglie.

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    1. Molto bene Michele! In realtà la tua ampia digressione narrativa si presenta più come un'attenta documentazione della cronaca che come un testo argomentativo. Cerca di dare più spazio alle tue argomentazioni critiche.

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  9. Saggio contro Schettino
    Il Venerdì 13 gennaio 2012 si è verificato un disastro sulla nave da crociera Concordia. Sono le 21 e 35 quando il comandante della nave Francesco Schettino ordina di spostare la prua della nave di qualche grado in direzione nord per effettuare il famoso” inchino “all’isola del Giglio e per salutare un comandante veterano della Costa, sicuramente per poter vantare la propria esperienza.
    Il comandante effettuando questa manovra ha giocato con la vita di milioni di persone che si erano affidate a lui per trascorrere una vacanza serena e spensierata.
    Schettino ha sbagliato facendo una manovra azzardata ma quello che ha fatto dopo è scandaloso. Non ha minimamente pensato a riparare il danno: l’allarme dato tardi, i soccorsi mal coordinati e in più ha pensato solo a salvare la propria pelle, infatti nonostante il codice della navigazione impone al comandante di rimanere a bordo fino a quando tutti i passeggeri non sono scesi lui non l’ha rispettato; non si è preoccupato né dei membri dell’equipaggio, né dei passeggeri lasciando al proprio destino bambini, anziani e disabili. Nei momenti di concitazione il comandante non era sulla nave ma si trovava già sulla scogliera dell’isola del Giglio a guardare la sua nave affondare in balia di un tragico evento che lui stesso aveva provocato. Schettino può essere considerato il monumento alla stupidità umana; la causa primaria che ha causato il naufragio risiede solo nella superficialità, vanità e vigliaccheria del comandante. Con il suo operato sembra essere riuscito a unire l’Italia intera in una sola voce: un coro unanime che esprime odio e disprezzo verso il capitano, considerandolo un vigliacco e responsabile di una “grossa bravata”.
    Il suo nome ha fatto il giro del mondo diventando sinonimo di codardia ed è stato usato come insulto dal ministro della difesa francese contro il suo rivale socialista e la stampa spagnola ha paragonato l’allenatore del “Real Madrid” ad un “qualunque Schettino” perché intenzionato ad abbandonare la squadra prima della fine del campionato come il comandante ha abbandonato la propria nave nel momento cruciale. Davanti alla follia e alla stupidità umana ogni progresso tecnologico diventa inutile, infatti il comandante effettuando una catena di errori che nessuno è riuscito a spezzare, un incastro drammatico di omissioni, di leggerezza e di negligenza in 68 minuti ha trasformato un incidente in una tragedia provocando 17 morti e 15 dispersi e molto probabilmente un incalcolabile rischio ambientale. Il comandante è stato accusato di naufragio,omicidio colposo e disastro ma in tutto questo quando saranno risarciti i 4000 passeggeri per l’incubo che hanno vissuto?

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    1. Ottimo lavoro, Emilio!Ben argomentato, critico ed efficace nel linguaggio. Cerca di controllare meglio l'uso della punteggiatura..

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  10. Il 13 gennaio del 2011 c'è stato un avvenimento che ha sconvolto l'Italia, la nave "Costa Concordia" appartenente alla società costa crociere ha avuto un terribile incidente che ha provocato 16 morti e un gran numero di dispersi. Erano le 21.30 quando il comandante della nave,il signor Schettino, si apprestava a fare "l'inchino", che è un consueto saluto marinaresco, presso l'Isola del Giglio. Da questo momento in poi ci fu un susseguirsi di fatti che ancora oggi a circa un mese dall'incidente non si riescono spiegare chiaramente. Si dice che il comandante della nave per effettuare questo saluto si è avvicinato tantissimo alla costa, a una distanza non consentita, ed è finito per andare a sbattare contro uno scoglio. All'interno della nave il colpo fu accusato dai passeggeri, ma i membri dell'equipaggio hanno detto che si trattava solamente di un blackout e quindi che ognuno poteva tornarsene nella propria camera, l'ufficialità dell'evaquazione venne data solamente dopo 2 ore dall'incidente quando la nave era per metá sott'acqua. Il comandante è stato incolpato di aver abbandonato la nave ancora prima che fosse stata data l'ufficialità dell'incidente, e per questo e ancora sotto processo dato che ha violato una delle regole più importanti che dice che il comandate deve essere l'ultimo ad abbandonare la nave. Io vorrei spezzare una lancia a favore di Schettino in quanto penso che ognuno di noi, preso dal panico può fare gesti che non si vogliono fare ma che sono dettati dall'istinto, e poi c'è da dire anche che grazie al comandante oggi moltissime persone sono salve , in quanto lui dopo l'urto è riuscito a fare una manovra, con la quale ha messo la nave praticamente accanto alla costa. Peró dall'altro lato mi sento di criticare il fatto che il comandante non ha riferito immediatamente ai passeggeri, e nemmeno alla Capitaneria di porto che la nave stava per affondare. Oggi la nave si trova affondata per metá nei pressi dell'isola del Giglio , e oltre a provocare un grandissimo danno umano ha provocato anche un grandissimo danno ambientale.

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    1. "per questo e ancora sotto processo" e dove è finito l'accento?...Marco, queste disattenzioni sono molto gravi..cerca di controllare meglio la forma (grammatica, tempi verbali, punteggiatura). Scarsa l'argomentazione critica...

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  12. Saggio in difesa di Francesco Schettino

    Il 2012 non si è aperto benissimo per noi italiani ma soprattutto per la “Costa Crociera” perché il venerdì 13 gennaio, sfortunatamente per il comandante Francesco Schettino e per i passeggeri, la maestosa crociera “Costa Concordia” ha subito un incidente nei pressi dell'isola del Giglio, che ne ha causato il parziale affondamento. Ci sono state numerose vittime, dispersi ma fortunatamente la maggior parte dei passeggeri si sono salvati. L’incidente è avvenuto per un errore, per una distrazione del comandante Schettino che con la nave si è avvicinato tanto all’isola del Giglio che ha incagliato gli scogli de le Scole. Sappiamo tutti benissimo che sbagliare è umano e che il comandante in questo non ha colpa, ma la cosa grave è stata che lui ha abbandonato la nave lasciando i passeggeri- che sono sotto la sua responsabilità, perché lui ha fatto un giuramento,e cioè che in caso di incidente sarà l’ultimo ad abbandonare la nave- in balia di una vera e propria catastrofe senza nessuno che indicasse loro cosa fare per mettersi in salvo. Io penso, da un lato che il comandante Schettino debba essere punito ma dall’altro lo capisco, capisco il fatto che lui era impaurito e che in quel momento ha pensato a sua moglie,ai suoi figli,alla sua vita,sicuramente sbagliando,ma chi di noi in quel momento sarebbe stato subito pronto a comportarsi da buon comandante? Penso che molti si sarebbero comportati come lui e quindi la sua punizione dovrà essere ridimensionata riguardo a queste cose appena dette. Nonostante tutto, tengo a sottolineare, non intendo assolutamente far uscire il comandante Schettino indenne da questa situazione, perché lui deve pagare la sua indecisione nei momenti in cui c’è stato bisogno di una sua decisione,lui deve pagare il fatto di non aver dato subito l’allarme e l’ordine di abbandonare la nave, che malgrado tutto, è stato dato dopo un’ora dall’impatto, però per me oltre a lui la colpa dovrà essere data anche alla restante componente dell’equipaggio che non ha saputo, in assenza di una decisione ferma del capitano, reagire prontamente per salvare tutti i passeggeri!

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  13. Saggio a difesa di Schettino

    Il 13 gennaio 2012 le acqua dell'isola del Giglio furono scosse
    dal grave incidente provocato dalla collisione tra la nave Costa Concordia, comandata da Schettino, e gli scogli dell'isola del Giglio. Tutto nacque da una manovra errata del comandate il quale, mentre la nave si avvicinava al Giglio per il famoso inchino, virò troppo tardi e l’estremità poppiera del lato sinistro sbatté sugli scogli.
    Questo errore fece perdere la vita a molte persone poiché non furono avvertite all'istante della collisione e a causa di ciò Schettino fu accusato di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono di nave.
    Ovviamente la colpa di questo incidente è data a Schettino, ma in realtà la colpa non è tutta di un singolo uomo ma di tutto il gruppo che lo accompagnava nella guida della nave. Inoltre non bisogna scordare che secondo alcune testimonianze Schettino riuscì, con una manovra "speciale", a ridurre la potenza della collisione che poteva causare più vittime. Altre testimonianze rivelano che Schettino, dopo aver abbandonato la nave, ritornò indietro per dare una mano ai passeggeri rimasti ancora a bordo.
    Schettino inizialmente fuggì dalla nave perché fu colpito fortemente dalla paura che ingenuamente gli fece perdere la testa, forse a causa dell'alcol, e lasciare la nave, anche se come ben sanno sia bambini sia adulti il capitano deve essere l'ultimo ad abbandonare la nave anche a costo di perdere la vita.

    Salvatore Schiera.

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  14. DIFESA SCHETTINO.
    Esattamente un mese fa succedeva quel disastro che ha coinvolto la Costa Concordia. La notizia ha fatto subito il giro del mondo e ancora oggi non si è stabilito di chi è la vera colpa. Francesco Schettino era al comando della nave quella sera. Era una serata tranquilla,la gente era felice e stava cenando tranquillamente e soprattutto aveva massima fiducia nel loro comandante. Ma ad un certo punto la piacevole serata si trasformò in un terribile incubo. Erano le 21:30 quando Schettino si avvicinò all'isola Del Giglio per fare il famosissimo "inchino" e molto probabilmente per salutare un vecchio comandante della Costa Crociere che risiedeva sull'isola. Un'iniziativa che non avrebbe provocato nulla, se solo non ci fosse stato quello scoglio. Infatti la nave urtò quest'ultimo provocandogli uno squarcio di 70 metri sul suo lato sinistro. Ci sono giunti anche diverse informazioni,come i video, che ci hanno fatto capire la paura e la disperazione tra la gente,che per due intere ore non è stata informata su quello che realmente stava succedendo. Oggi molti accusano Schettino,in quanto non ha saputo rispettare i suoi doveri da comandante,lasciando che la paura vincesse su di lui, provocando così 17 morti e 15 dispersi. Ma riflettendoci, se il comandante non avesse fatto quella manovra che ha permesso alla nave di avvicinarsi di più alla costa, quasi tutte le persone che erano a bordo sarebbero morte. Senza dubbio Schettino ha le sue colpe, ma io mi chiedo:" E se ci fossero stati altri al suo posto,cosa avrebbero fatto dopo che la paura e il terrore che la tua vita possa finire ti colpiscono non permettendo al tuo cervello di ragionare e prendere la scelta più giusta?" Non lo so, so solo che quando,in una situazione difficile,non sai cosa dare scegli sempre la strada più facile. Siamo umani,tutti sbagliano.

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  15. (contro il comandante Schettino).
    Francesco Schettino, il comandante di una nave da crociera della compagnia “Costa Concordia”, intorno alle 21:30 del 13 Gennaio 2012 ha deviato la sua rotta per eseguire l’inchino all’isola del giglio, ed eseguendo questa manovra, la nave, a seguito di uno scontro con uno scoglio, ha riportato seri danni sulla fiancata destra che ne hanno causato il parziale affondamento. Il comandante ha commesso un errore clamoroso e a causa sua i quattromila sventurati passeggeri che si trovavano sulla Costa Concordia ne hanno pagato le conseguenze: alcuni con la morte, altri con l’essere dispersi, e altri con gravi ferite. La colpa di quest’orribile accaduto è da attribuire esclusivamente a Schettino poiché non è stato attento alla manovra compiuta in quel momento.
    Ce da dire anche che, oltre all’enorme errore di aver fatto affondare la nave, Schettino non ha rispettato il suo dovere di comandante durante una situazione di estremo pericolo: egli avendo saputo del disastro imminente, è scappato dalla nave. Il comandante sarebbe dovuto rimanere sulla nave fin quando ogni passeggero fosse stato messo in salvo. Qualcuno potrebbe pensare che essendo un essere umano qualche errore gli è concesso, ma secondo il mio parere a nessuno può essere concesso un errore capace di causare la morte di numerose persone e soprattutto non può essere concesso l’errore di non aver soccorso quelle persone.
    Certo è facile dare la colpa ad una persona non trovandosi nei suoi panni, si potrebbe giustificare il comandante pensando che era in preda il panico e che ha reagito d’istinto abbandonando la nave e salvandosi la pelle, ma se davvero ha avuto solamente una reazione istintiva dovuta al panico, se egli non ha abbandonato la nave per codardia, visto che ha avuto ben sessantotto minuti per ripensarci prima che la nave affondasse, perché non è risalito sulla nave a soccorrere i passeggeri?
    Secondo il mio parere la tragedie di quel Venerdì 13 non è altro che la conseguenza dell’inaccortezza e della codardia di Schettino.
    Forse è perché la tragedia mi coinvolge personalmente, poiché quel giorno un mio caro amico, Andrea Ragusa, fortunatamente rimasto illeso, era su quella nave, ma io non posso fare altro che condannare il comandante Francesco Schettino.

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  16. (Saggio contro il comandante Schettino).
    Questo nuovo anno non si è aperto nel migliore dei modi, poiché venerdì 13 gennaio è accaduto quell’incidente gravissimo di cui abbiamo parlato per molto tempo: il naufragio della Costa Concordia.
    Verso le 21:30, il capitano della nave, Francesco Schettino, si stava avvicinando alla costa dell’isola del Giglio per fare il famoso “inchino” e probabilmente per salutare un comandante veterano della compagnia Costa Crociere.
    Improvvisamente, a causa dell’eccessiva vicinanza alla costa, la nave si scontrò con uno scoglio, che le provocò uno squarcio di circa 70 metri.
    Subito dopo l’impatto, il comandante decise di non dichiarare ai passeggeri la vera entità del danno, ma di annunciare un guasto elettrico che sarebbe stato riparato in poco tempo.
    Purtroppo Schettino, preso dal panico, fece un atto di codardia inammissibile per il grado di comandante; dichiarò ai passeggeri l’entità del danno e scappò assieme al comandante in seconda con una scialuppa di salvataggio.
    Ovviamente, è impensabile che un capitano abbandoni per primo la nave, poiché gli sarebbe permesso di salvarsi solo dopo aver messo al sicuro tutti i passeggeri e il personale, infatti, si è soliti dire che il comandante deve affondare con la nave.
    Dopo essere scappato, Schettino riceve una telefonata dal comandante della capitaneria di porto di Livorno, Gregorio De Falco, il quale, accorgendosi che la situazione era scappata di mano si impone, prendendo il comando al posto di Schettino, che impaurito cerca delle scuse per difendersi.
    A mio parere, un atteggiamento come questo non dovrebbe avere luogo in un contesto così arduo, nel quale stanno rischiando la vita migliaia di persone.
    Schettino, come comandante di una nave da crociera dalle dimensioni enormi, sarebbe dovuto essere molto preparato e soprattutto avrebbe dovuto riflettere sulle dimensioni della nave, prima di fare quella manovra azzardata, che lo aveva portato così vicino alla costa.
    Certamente però, il comandante, come essere umano, ha agito per istinto, pensando alla propria salute, prima ancora di quella dei passeggeri, non per egoismo ma per paura di morire.
    Da questo punto di vista posso capire il suo comportamento molto inadeguato, però, essendo anch’io molto spesso a contatto col mare, so quanto esso è pericoloso, perciò sono sicuro che Schettino sapesse meglio di me i pericoli cui andava incontro diventando il comandante di una nave così grande.
    Anche se da un lato giustifico il comportamento del comandante, non posso comunque non pensare al fatto che egli abbia abbandonato la nave con a bordo ancora più di 4000 persone, lasciando un conteggio di 17 morti e 15 dispersi.

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  17. Venerdi 13 febbraio la Costa Concordia ,una delle navi più importanti della Costa Crociera, andò a schiantarsi verso gli scogli dell'Isola del Giglio.Prima che avvenisse questo disastro la plancia di comando avvisò il comandante di questo pericolo,ma lui con molta disinvoltura disse ai passeggeri che tutto il disagio era causato solo da un normalissimo blackout.Nel frattempo,invece di cercare di salvare le persone che erano all'interno della nave, il capitano Schettino ,egoisticamente,cercava solo di salvare se stesso.
    A causa della sua irresponsabilità ci sono stati 17 morti accertati , 110 feriti e un numero non preciso di dispersi.
    Secondo me hanno fatto bene a condannarlo poiché un atto di tale incoscienza non può non essere punito.Qualsiasi altro capitano della nave avrebbe cercato prima di tutto di salvare i propri passeggeri e se fosse accaduta la disgrazia di morire,almeno sarebbe morto con orgoglio.

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