lunedì 24 ottobre 2011

Le rivolte nel Magherb,la fine di un Tiranno.

26 commenti:

  1. Da un anno i paesi del Maghreb si ribellano con rivolte e guerre civili per cacciare dal potere i tiranni che li hanno governati . Circa un anno fa in Tunisia il popolo si ribellò prendendo spunto dal rincaro del pane e dall’insopportabile livello di corruzione , e riuscì a far cadere il governo di Ben Alì . Quasi in contemporanea in
    Egitto si ribellarono contro Mubarak cacciandolo via.
    Circa otto mesi fa , la rivolta si scatenò in Libia , ma questa volta ciò che fece scendere il popolo in piazza, lottare e combattere fu il desiderio di riconquistare libertà e dignità.
    Ideali che da quarantadue anni il tiranno Gheddafi aveva tolto ai libici governando il paese come un feudo personale . Certo la sua fine,il modo in cui è stato massacrato e ucciso, solo pochi giorni fa , non rende onore ai protagonisti di quel massacro , io penso che si possano giustificare solo pensando a tutti quei soprusi e alle violenze fisiche e psichiche che questo tiranno ha perpetrato al suo popolo.la violenza porta altra violenza;ad esempio cosi’ è stato quando durante la rivolta ha fatto sparare con gli aerei sul suo popolo riunito nelle piazze a manifestare . Ricostruire questi paesi sarà molto difficile e ci vorranno degli anni . Prendiamo come esempio la Libia dove Gheddafi ha governato appoggiandosi sui legami tribali , il paese non ha nessuna struttura istituzionale e per creare questo e dare alla Libia la meritata democrazia e libertà ci vorrà ancora molto lavoro.

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  2. Nel corso di un anno nei paesi del Maghreb ,cioè dell’Africa del nord-ovest,si sono verificate delle rivolte che hanno avuto come conseguenza l’eliminazione di tre spietati tiranni che opprimevano i loro popoli: i paesi interessati sono in ordine cronologico Tunisia, Egitto e Libia.
    In particolare l’ultima rivolta è iniziata otto mesi fa ed è finita da circa una settimana concludendosi con l’omicidio del dittatore libico Gheddafi. Egli ha governato per anni come un tiranno applicando violenze sul popolo libico,che ha nutrito un tale odio nei confronti di Gheddafi e un tale desiderio di libertà da scatenare una rivolta sostenuta anche dai paesi occidentali . Il tiranno di fronte a questa rivolta ha risposto con le armi: ha aperto il fuoco in piazza contro uomini,donne e bambini disarmati,dichiarando che il popolo rivoltoso era una massa da estirpare.
    Dopo otto mesi di estenuante lotta per la libertà il popolo ne è uscito vittorioso: un gruppo di libici armati è riuscito a catturare Gheddafi e lo ha ucciso.
    Secondo me ciò che ha fatto il popolo libico è comprensibile dopo tutto quello che ha subito però avrebbe potuto evitare di macchiarsi del sangue del suo oppressore, perché quello che ha commesso quel popolo è pur sempre omicidio e a parer mio anche il più spietato degli assassini dovrebbe aver diritto ad un regolare processo,ma in quel momento non era il popolo che agiva ma la sua rabbia. perciò questo omicidio ,poiché ha segnato la fine di una lunga serie di altri omicidi, è per me quasi giustificabile.

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  4. Fino alla settimana scorsa si credeva che la Libia non avrebbe seguito le orme della Tunisia e dell’Egitto, dove le proteste popolari erano riuscite a far cadere regimi al potere da decenni.Il popolo libico cercando di rivoltarsi al tiranno ha solo procurato spari e uccisioni poiché il tiranno dichiarò di estirpare la massa che si rivoltava.Finalmente la libia dopo otto mesi riusci a uscire vincitrice dal suo tiranno infatti dei gruppo di libici ribellanti ha trovato in una grotta nella sua città natale Sirte dove si era rifugiato con i suoi ultimi fedelissimi,e ferendolo per prima cosa alle gambe poi lo avrebbero ucciso e festeggiato sparando e colpendo il corpo morto del tiranno.
    Secondo me Gheddafi sarebbe dovuto essere processato ma non è stato trovato dalla polizia libica ma da alcuni rivoltanti.Comunque penso che sia un bene la morte di Gheddafi perché cosi la Libia è libera dal potere di un tiranno e con la sua morte si è segnata la fine delle morti di uomini donne e bambini che lo stesso uccideva ordinando di aprire il fuoco durante le ribellioni e le manifestazioni in piazza.

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  5. Con l'espressione Maghreb si intendono tutti quei paesi che parlano la lingua tamazight. I paesi di questa zona che si sono ribellati ai regimi autoritari sono Tunisia, Egitto e Libia. Circa un anno fa in Tunisia è scoppiata la guerra del pane. La popolazione si è ribellata contro il carovita e contro la corruzione. Le città sono state vittime di saccheggi e devastazioni anche da parte delle milizie e il presidente/dittatore in poco tempo è stato deposto. In Egitto il presidente Mubarak ha scatenato una crisi economica e buona parte della popolazione è rimasta senza lavoro. Il popolo si è ribellato perchè chiedeva benessere e giustizia. I manifestanti hanno fatto in modo che il presidente Mubarak desse le dimissioni. Le proteste che si sono avute in Tunisia ed Egitto hanno avuto un effetto domino poichè in poco tempo si sono estese ai paesi vicini e in particolare in Libia. Qui il conflitto ha visto le forze militari di Gheddafi scontrarsi con i rivoltosi, i quali chiedevano un rinnovamento politico dopo quarant'anni di regime dittatoriale. Gheddafi al contrario di Ben Alì e Mubarak non si è arreso e ha organizzato una violenta repressione nei confronti della popolazione civile. Dopo otto mesi però Gheddafi è stato trovato nella sua città natale dai ribelli ed è stato ucciso.
    A mio parere, il popolo libico era stanco e disperato poichè non riusciva più a sopportare una dittatura così soffocante quindi ha reagito uccidendo il dittatore perchè solo con la sua morte si è sentito finalmente libero. Del resto Gheddafi ha calpestato i diritti umani di tutta la popolazione e amministrava tutto il governo in famiglia, infatti ad ogni figlio dava un ministero. Forse la morte di Gheddafi può far ricordare quello che diceva Machiavelli:" Il fine giustifica i mezzi".

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  6. La parte dell’Africa che si affaccia nel mediterraneo ed in parte nel oceano atlantico prende il nome di Maghreb.Il Maghreb è composto da alcuni stati tra cui Tunisia,Egitto,Libia.Fino all’anno scorso questi paesi erano governati da dittatori,che governavano il proprio paese solamente per i propri interessi,ma nel dicembre del 2010 la popolazione di questi paesi inizia ad avere il coraggio di ribellarsi contro questi regimi dittatoriali.Nel dicembre del 2010 ,in numerose città della Tunisia, iniziarono le prime proteste popolari. I partecipanti sono scesi nelle piazze per manifestare la propria indignazione contro la disoccupazione,i rincari alimentari,la corruzione e le cattive condizioni di vita. Queste proteste provocarono numerosi scontri tra il popolo e la polizia causando numerose vittime.Il 14 gennaio del 2011 il presidente Ben Ali ,sorpreso e impaurito da queste rivolte,abbandonò la Tunisia,fuggendo in esilio.I fatti accaduti in Tunisia fecero prendere coraggio anche al popolo egiziano.Il popolo non voleva più essere oppresso dal governo di cui era a capo il presidente Mubarak,infatti il presidente egiziano manipolava la stampa e non concedeva nemmeno la libertà di pensiero al popolo.Nel febbraio 2011 il popolo egiziano ,dopo numerose rivolte,constrinse Mubarak a dare le dimissioni e a scappare dal paese natale.In Libia ,sino a poco tempo fa,vigeva la dittatura di Gheddafi durata quasi 40 anni.Pure qui il popolo iniziò a protestare contro la dittatura del Rais e durante diverse manifestazioni contro il governo iniziarono gli scontri tra i militari-mercenari ,comandati dal dittatore libico, e il popolo.Lo stesso Gheddafi diede l’ordine di sparare e lanciare bombe contro i civili ,ma queste azioni furono condannate dal Tribunale Penale Internazionale e cosi il popolo ,aiutato dai paesi europei e dalla Nato,intraprese una guerra civile.Il presidente libico inizia a rifugiarsi nelle proprie roccaforti poste in tutto il paese ma il 20 ottobre 2011 viene trovato nella sua roccaforte di Sirte,ma ,pur sapendo di non avere scampo,oppone resistenza e alla fine viene ucciso da un ragazzo che gli aveva rubato la pistola.
    Il mio pensiero è che il popolo può cambiare la propria storia,può decidere il proprio futuro, e soprattutto,può e deve gestire il proprio paese.Però,l’unica cosa che critico è che il popolo libico non ha svolto un regolare processo nei confronti di Gheddafi,infatti secondo me la legge deve essere uguale per tutti e anche l’assassino più crudele deve avere un processo regolare come il più piccolo dei ladri.

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  7. In questi anni, il Maghreb (parte di territorio ad ovest del nordafrica) è stato vittima di regimi dittatoriali che hanno portato la popolazione a ribellarsi. Infatti, contro un governo dispotico,fra i cittidini c'è un chiaro desiderio di un modello occidentale di democrazia. Inoltre, la situazione economica in questi paesi si è aggravata con l'aumento progressivo dei prezzi che ha portato la popolazione a soffrire la fame e ad insorgere contro i governi, il cui unico scopo è arricchirsi senza preoccuparsi delle situazioni precarie e disperate dei propri cittadini.
    In Tunisia, dopo più di 20 anni di potere, il presidente Ben Ali è scappato all'estero in seguito a vari scontri nati lo scorso dicembre che mostrano un popolo che si ribella perchè stanco di un governo corrotto. Ben Ali, infatti, dopo aver deposto il suo predecessore attuò un governo dittatoriale che puniva qualsiasi forma di opposizione al suo regime.
    Anche la situazione in Egitto è degenerata in violenti scontri contro il presidente Mubarak, anch'egli fautore di un governo presidenziale corrotto che ha istituito restrizioni costituzionali che hanno scatenato crisi a livello economico e rivolte per sottolineare il desiderio di libertà che, in questi paesi è stata sempre soffoccata e assente. Infine in Libia,dove. la situazione sembra fra le più dure, si sono manifestate rivolte contro il presidente Gheddafi, assassinato pochi giorni fa. La Libia, governata da un regime che, diversamente dall'Egitto e dalla Tunisia non ha mai cercato un carattere democratico e che ha privato il paese di partiti e di elezioni, è stata teatro di una rovinosa guerra civile nata per una crisi ecomica e per un regime ormai quarantennale. Le rivolte,nelle quali un ruolo molto importante è stato svolto dai nuovi mezzi di comunicazione che hanno consentito una rapida diffusione di notizie e immagini, sono iniziate molti mesi fa e sono sfociate in scontri sanguinosi guidati soprattutto dai più giovani contro la crisi economica e contro il regime di colui che si può definire un tiranno. Io credo fermamente che il crudele atteggiamento che ha attuato Gheddafi contro la popolazione sia stato davvero tra i peggiori, dopo aver bombardato il suo popolo, ha fatto chiudere gli ospedali e ucciso troppe persone.
    Adesso negli occhi della gente si vede quel desiderio di libertà raggiunto grazie alla morte di Gheddafi. Migliaia di persone sono scese in piazza a gioire e a ringraziare Allah, ma penso che anche la morte di un uomo la cui anima era sopraffatta dal male ha bisogno di essere rispettata anche se le guerre finiscono ma l'odio rimane per sempre.

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  9. Per adesso tutte le nostre attenzione sono rivolte alla morte di Gheddafi.
    Non dobbiamo dimenticarci che le prime rivolte iniziarono nei paesi del Maghreb, in particolare in Tunisia, in cui migliaia di giovani scesero in piazza a manifestare contro il rincaro del pane e contro un regime corrotto.
    La rivolta non è stata solo per la fame, ma è stata soprattutto per avere una società più giusta e più democratica
    Grazie a questa pesante manifestazione finalmente il governo di Ben Alì cadde.
    Successivamete ci furono rivolte anche in Egitto e, dopo il diciottesimo giorno di protesta contro il governo di Mubarak, egli stesso decise di dimettersi dal suo mandato e incaricò il Consiglio supremo delle forze armate di amministrare il Paese.
    Finalmente gli egiziani hanno ottenuto ciò che volevano da circa trent'anni e ancora oggi per le strade d'Egitto si festeggia l'addio di colui che ha stretto tra le mani le redini dell'Egitto.
    Invece in Libia la situazione non è diversa.
    Da circa un anno, in Libia, ci sono state rivolte contro il governo di Gheddafi.
    Quando il popolo iniziò a manifestare contro la dittatura di Gheddafi, il Rais bombardò i manifestanti uccidendo molti giovani protestanti.
    Finalmente, dopo 40 anni di dittatura, Gheddafi è stato trovato nel suo nascondiglio di Sirte da un ragazzo, che lo uccise sparandogli dritto in testa.
    Io sono favorevole a queste rivolte purché non ci sia un omicidio, perché, a parer mio, Gheddafi doveva avere un processo come ogni semplice criminale.
    Spero che queste lunghe rivolte miglioreranno il futuro dei Libici che quale stanno cercando ancora una società libera e democratica da circa 40 anni.
    Salvatore Schiera.

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  10. I paesi del maghreb per molti anni sono stati protagonisti di una serie di rivolte che hanno sconvolto l'intero mondo.Questi paesi dell'africa hanno lottato con tutte le proprie forze contro i sorpusi esercitati dai dittatori,eletti al comando,sulla popolazione circostante.Come ultimo caso potremmo prendere in considerazione la situazione di gheddafi,lui esercitò una tirannia vera e propria sui paesi della Libia,ma essi con la forza e con l'orgoglio lottarono con tutte le proprie forze contro il tiranno.Tuttavia nell'ultimo anno ci sono state una serie infinita di rivolte che hanno causato moltissimi feriti e soprattutto molttissi decessi.Finalmente il 31 ottobre gheddafi fu trovato nel suo nascondiglio e fu assassinato da un cittadino diciottenne , di conseguenza da quel giorno il paese Libico entrò in una vera e propria festa e si è ristabilita totalmente la tranquillità.Secondo me l'uccisione di gheddafi è stata una cosa positiva non solo per l'intera Libia ma anche per altri paesi dell'europa,i quali erano entrati in conflitto con il dittatore. In conclusione da un certo punto di vista si potrebbe dire che ''se l'è cercata''.

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  11. La rivolta nel Maghreb ha inizio con la ribellione dell'Algeria e della Tunisia per il rincaro dei prezzi alimentari.In Tunisia un ambulante abusivo,devastato dalla disperazione, si è dato fuoco dopo che le forze dell'ordine gli avevano sequestrato le sue merci.La rivolta colpì anche un altro stato, quello dell'Egitto. Decine di migliaia di egiziani scesero in piazza per protestare contro il regime di Mubarak. Quest'ultimo decise di scappare per paura di essere catturato e ucciso. Dopo la fuga di Mubarak è l'esercito che deve mantenere l'ordine fino a guidare il paese verso una fase di democratizzazione.La protesta in seguito è passata in Siria e Libia.Anche Gheddafi e la sua dittatura devono fare i conti con i cittadini che, esausti dalla continua sottomissione del suo regime, decisero di radunarsi e di ribellarsi fino alla fuga di Gheddafi. Quest'ultimo,però, non aveva alcuna intenzione di perdere tutto il suo potere e fuggire via e perciò iniziò una vera e propria guerra civile provocando migliaia di morti.Finalmente dopo mesi di angoscia e di disperazione Gheddafi fu catturato e ucciso con l'aiuto degli aerei della N.A.T.O e della coalizione.Dopo anni di dittatura,con la caduta di Gheddafi,i cittadini possono sognare un futuro migliore pieno di libertà e giustizia anche se,secondo me, tutti questi anni di sofferenza non verranno mai scordati da nessuno dei cittadini e addirittura dal mondo intero.

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  12. La parola “maghreb” viene dall’Arabo “maghrib”, occidente e rappresentava la parte più occidentale dei primi imperi musulmani.
    I paesi che rientrano sotto questa denominazione sono quelli della parte settentrionale del continente africano ad eccezione dell’Egitto.
    Nei paesi del Maghreb, da circa un anno, si sono scatenate numerose insurrezioni popolari , causate dagli aumenti dei generi di prima necessità e dal fatto che le popolazioni, stanche della corruzione delle classi al potere, volevano liberarsi dei regimi dittatoriali che li governavano. Queste rivolte, in Egitto come in Tunisia, sono state rivolte giovani,poiché l’età media degli insorti era di 24 anni; sono state laiche e non religiosa e le masse sono state mosse dalla fame e dal desiderio di Libertà, Uguaglianza, Fraternità e Giustizia.
    Inoltre, le proteste maghrebine hanno avuto in comune l'uso di tecniche di resistenza civile, comprendente scioperi, manifestazioni,talvolta anche atti estremi come i suicidi e l'autolesionismo, ma sono state accomunate pure dall'uso di social network,quali Facebook e Twitter per organizzare, comunicare e divulgare gli eventi a dispetto dei tentativi di repressione statale. I primi moti scoppiarono in Tunisia il 17 dicembre 2010 quando Mohamed Bouazizi, un giovane laureato che per vivere faceva il venditore ambulante, si diede fuoco per protestare contro il sequestro da parte della polizia della sua merce. Da questo atto ebbero origine una serie di proteste che hanno portato alla fuga del presidente tunisino Ben Alì, al potere dall’’87, in Arabia Saudita. In seguito anche in Egitto il 25 gennaio scoppiarono violente rivolte popolari che causarono vittime sia tra le forze dell’ordine che tra i manifestanti e che comportarono, anche in questo caso, la fuga del presidente Mubarak in Arabia saudita. Questi, comunque, sono solo esempi degli innumerevoli conflitti che sono scoppiati in quella che i critici contemporanei hanno definito “Primavera Araba”, cioè tutte quelle proteste e manifestazioni che hanno portato a importanti conquiste democratiche.
    Ma sicuramente, il più aspro conflitto scoppiato dopo queste rivolte è quello che ha interessato la Libia nel gennaio 2011. Qui i ribelli hanno dato vita ad una vera e propria guerra civile che ha coinvolto anche il mondo occidentale tramite la NATO. Il dittatore, Gheddafi, al potere da circa 42 anni, aveva consolidato un regime di terrore e, il conflitto si è risolto il 20 ottobre con la sua cattura da parte dei ribelli e la sua immediata esecuzione senza un regolare processo. Ciò, secondo me, è stato un atto antidemocratico, poiché, anche se Gheddafi era accusato di aver commesso crimini e abusi di potere riprovevoli, era comunque un uomo e come tale andava tutelato dopo la sua cattura e processato secondo i principi emanati alla fine della seconda guerra mondiale, che hanno visto imputati i criminali nazisti durante il processo di Norimberga. La fine di Gheddafi è stata comparata a quella di Mussolini poiché sono stati entrambi privati di un giusto processo e giustiziati sommariamente dalla furia di pochi che hanno infierito sui loro corpi, considerandoli solo dittatori e non uomini.
    A mio parere, la primavera araba è e continua ad essere un esempio moderno di lotta popolare per i diritti umani, ma non ritengo che i diritti umani siano stati rispettati se guardiamo alla cattura e alla morte di Gheddafi. Alcuni tra i tiranni del XX e XXI secolo sono stati “processati” dal rancore che la popolazione provava nei loro confronti: ma la storia non ci ha insegnato che la legge del taglione era propria dei popoli barbari e non di una società civile?

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  13. Nel giro di un anno alcuni paesi dell nord Africa(Tunisia,Eggitto,Algeria e Libia) hanno dato origine ad alcune sommosse popolari per poter sostituire,con la forza, i rispettivi governi a caratteri dittatoriali.Tutto ciò,scaturisce dalle condizioni di degrado,miseria e sudditanza totale cui sono costretti a vivere le popolazioni.Si pensa che in Egitto e in Tunisia queste rivolte siano state istigate da Obama per interessi finanziari.Per ora in questi paesi governano i generali.In Libia la situazione è diversa perché queste rivolte sono state causate perché i cittadini erano stanchi di chi comandava.In Libia, Gheddafi,non è fuggito come hanno fatto i dittatori della Tunisia e dell’Egitto,così facendo lì scoppiò una vera guerra civile.Il 20 ottobre Gheddafi fu ucciso dai cittadini libici.
    Io credo che queste rivolte si sono sviluppate per interessi finanziari,soprattutto in Libia per il petrolio.Io penso che la morte che Gheddafi ha avuto è stata un po’ ingiusta. Credo che i cittadini libici non dovevano picchiarlo.Per il mio parere è stato un atto ingiusto perché,anche se Gheddafi è stato un pessimo dittatore,era pur sempre una persona che si meritava una morte più o meno decente.

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  14. La violenza che recentemente è esplosa nel Maghreb è la tragica conseguenza del degenerare di una situazione socio-politica che procede da numerosi anni. Pertanto da qualche anno la popolazione ,sempre più consapevole dei propri diritti e sempre meno disposta a tollerare determinate forme di squilibrio della società, ha messo in atto innumerevoli rivolte e manifestazioni.
    Per comprendere il motivo di queste sommosse e violenze bisogna ripercorrere determinate dittature in diversi paesi del Maghreb.
    Per primo in Egitto, il presidente Mubarak ha governato sin dal 1981 e, grazie alle innumerevoli restrizioni adottate dal suo governo, ha fatto in modo che fosse rieletto altre quattro volte.
    Nonostante ciò, Mubarak ha dovuto combattere contro un'opposizione interna tenace, sfuggendo a piu di sei tentativi di omicidio.
    Abbiamo una situazione analoga anche in Tunisia, quando vi era al potere Zine El-Abidine Ben Ali,che fece deporre il suo predecessore Habib Borguiba. Da allora si affermò Ben Ali che si è prodigato nel difendere ad ogni costo ogni opposizione al suo regime. Questa forma di dittatura assolutistica ha causato innumerevoli rivolte e proteste nei confronti di Ben Ali. In questo periodo sono stati registrati numerosi casi di sparizioni omicidi e torture ai danni dei nemici.
    Infine in Algeria, governata dal presidente Abdelaziz Bouteflica, durante le elezioni gli altri candidati si ritirarono denunciando brogli elettorali. Bouteflika vinse le elezione con la maggioranza delle preferenze, assicurandosi il terzo mandato quando precedentemente era stata introdotta una riforma che vietava di superare il secondo mandato.
    Da queste testimonianze, possiamo dedurre che l'impossibilità di potere esprimere una propria opinione e giudizio contribuisce irrimediabilmente alla creazione di un malessere ed un disagio collettivo e sociale. La popolazione quindi ha dovuto svolgere un ruolo passivo nella società perchè oppressa da un potere che ha condizionato e limitato la libertà di pensiero e azione.
    Inoltre, l'esposizione di un cadavere in una pubblica piazza, oggi "televisiva", come è accaduto nei confronti di Gheddafi, è un atto ingiusto e lesivo della dignità umana, per noi orribile e addirittura inconcepibile. Forse, per portelo comprendere, ma non giustificare, si deve collocare questo evento in questo contesto storico e culturale carico cioè di odio e violenza. Ritengo infine che, nonostante questo sanguinoso evento, questi paesi abbiano intrapreso il cammino verso la democrazia che necessita, per la sua realizzazione,il sostegno dei popoli vicini ed in particolare dell'Europa.

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  15. 1°parte:Si parla del mondo Maghreb i paesi del Nord-Africa, cioè Mauritania,Marocco, Algeria, Tunisia e Libia.
    Ultimamente ci sono stati delle rivoluzioni da un paese all’altro, non solo nel mondo magrebino ma anche negli paesi Arabi come l’Egitto, Siria e lo Yemen.
    Ma qual è l’origine della rivoluzione o della liberazione di questi paesi?
    Andando a vedere la nostra storia vediamo che: dopo le crociate, la 1 e la 2 guerra mondiale, i paesi dell’occidente colonizzarono tutti i paesi del terzo mondo tra cui:
    la Tunisia,l’Algeria,il Marocco e altri paesi dell’Africa dalla Francia;
    la Somalia e la Libia dall’Italia;
    l’Egitto,l’India ed altri paesi dalla Gran Bretagna.
    A partire dagli anni 60, le colonie cominciarono a ribellarsi contro i colonizzatori finché hanno avuto la loro liberazione.
    Ma come hanno avuto la loro liberazione?
    I colonizzatori hanno costruito dei leader per essere i futuri presidenti dei loro paesi e contemporaneamente alleati con i colonizzatori; e cosi si apre un regime verso la dittatura che si espanderà sempre di più. Questi popoli delle colonie erano poveri ed ignoranti, non sapendo la verità, erano presi in giro ma finalmente egli si stanno accorgendo della falsità del loro governo e quindi proveranno a battere queste mura della dittatura facendo una Rivoluzione!!
    Ma le cause della rivoluzione quali sono o precisamente qual è la vera causa della rivoluzione?
    La causa della rivoluzione è la ricerca della libertà, della dignità ed avere un paese democratico.
    Non è solo per la povertà…infatti sono scesi in piazza studenti, avvocati, medici e anche gente comune come bambini, donne e anziani…tutti per la stessa causa!
    La prima ad affrontare queste causa fu la Tunisia, precisamente dalla città Sidi Bouzid, dove un giovane che si è cosparso della benzina sul corpo e si è dato fuoco davanti al comune della città. Il giovane si chiama Mouhammed Bou Azizi un laureato 26enne senza un lavoro stabile: ha una bancherella con la quale vende frutta e verdura, nel tentativo di aiutare la sua famiglia. Ma un giorno, il 17 dicembre 2011, la polizia gli confisca la sua merce e un agente lo schiaffeggia di fronte ai passanti, Bou Azizi cerca di protestare ma era inutile nessuno lo ascoltava e da qui il disperato gesto. Muore il 5 gennaio all’ospedale. E da qui iniziarono le proteste contro il carovita e per le altre cause arrivando fino alla capitale!
    Nel 14 gennaio 2011 è nata la prima fiamma della rivoluzione tunisina. Ci sono stati circa 300 morti e centinaia di feriti. Nei primi giorni della rivoluzione uscì in tv il ex presidente dittatore BEN ALI minacciando i rivoluzionari con le forze dell’ordine. Dopo una settimana, quando le rivolte si espansero in tutta la Tunisia, il dittatore fece un altro discorso ma usando delle parole più morbide ma il popolo non lo credeva più e divenne più forte di prima e perciò nell’ultima uscita in tv disse con queste precise parole: “ IO Vi HO CAPITI” ma era già troppo tardi, il popolo voleva CAMBIARE. Vedendosi veramente circondato, scappo con un aereo privato in Arabia Saudita, dove sua moglie Leila ( la parrucchiera) e suo figlio erano già partiti dall’inizio della rivolta.
    Dopo ci fu una lotta politica tra i rivoluzionari e i appartenenti al vecchio regime fino al 23 ottobre. In questo giorno i tunisini sono stati premiati per la prima volta nella storia della Tunisia di eleggere il consiglio costituzionale in cui il 90% della popolazione partecipò a questa festa elettorale.

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  16. 2°parte:Poi la Tunisia contagiò, con la sua importante rivoluzione, l’Egitto.
    Non molto diversa da quella tunisina, l’Egitto fece anche lei alla fine una grande rivoluzione. Il dittatore era Mubarak che sopprimeva il popolo e nessuno poteva avere il libero pensiero e cera più povertà rispetta alla Tunisia. Alla fine , ma non tutto risolto, Mubarak andò in carcere insieme a qualche membro del suo ex governo, che saranno giudiziati in tribunale. Il governo passo all’esercito finché si attuano le elezioni.
    Perciò tutto quello che aveva programmato cioè di dare in ereditarietà il governo a suo figlio andò in fumo!
    La rivoluzione tunisina arrivò anche in Libia, ma la situazione è diversa.
    In Tunisia e in Egitto è stata una rivoluzione pacifica, i ribelli non hanno usato armi e ne violenza ma l’unica arma che avevano era l’internet, facebooke youtube. Mentre in Libia è stata proprio una guerra. Gheddafi, l’ex presidente della Libia, e i suoi 7 figli hanno scelto di lottare contro il loro popolo fino all’ultimo sangue usando tutti i mezzi per sopprimerlo, e ha anche portato degli mercenari dall’Africa e da altri paesi. Ci furono milioni di morti, molti feriti e ha distrutto intere città.
    I ribelli hanno costituito un consiglio della rivoluzione che ha chiesto aiuto all’ A.N.A.T.O che hanno intervenuto a bombardare le basi militari di Gheddafi. I rivoluzionari si sono attrezzati anche loro di armi insieme ad una grande parte degli militari libici.
    Infine, la fine della guerra fu segnata dalla morte di Gheddafi ucciso dai ribelli, ed è stato defunto in un posto segreto.
    Nel frattempo ci sono altri paesi che cercano di far cadere la dittatura del proprio governo, come lo Yemen e la Siria che fino ad adesso manifestano e combattono per avere la loro libertà e perciò la rivoluzione CONTINUA…
    Penso che è arrivato il momento che i popoli sottomessi dalla dittatura debbano avere la loro libertà, senza l’influenza del potere estero. Sarà un passaggio difficile che il mondo Arabo non è abituato alla democrazia ma se ce la volontà e la collaborazione del paese intero sicuramente la dittatura cadrà!
    Molta gente non crede ancora di poter far sorgere quel giorno di libertà senza soppressione e di poter gestire il proprio paese. Tante persone pensano che è giusto che Gheddafi sia stata ucciso senza essere processato, ma è difficile che uno vive in un paese pieno di benessere di immaginare la situazione e lo stato d’animo del popolo libico in cui non ci sia una famiglia dove non ha perso una persona cara; io non condanno a quelli che hanno ammazzato Gheddafi perché comprendo il loro sentimento e il loro dolore avendo perso come me delle persone care in una guerra piena di sangue e soprattutto la loro rabbia verso Gheddafi mentre per me verso Ben Ali….
    In ogni caso ci sarà la sua fine anche se ci fosse stato il processo. Infine spero che tutto il mondo Arabo, anche gli altri paesi del terzo mondo, di avere la loro libertà senza più la PAURA di PARLARE e di dire il PROPRIO PENSIERO e quindi avere la DEMOCRAZIA!

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  17. Iniziamo con Emanuele: lavoro alquanto disarticolato e disorganico...Usi spesso tempi verbali al passato che poco si adeguano ad uno stile fluido e la puntaggiatura è spesso inadeguata! scarsa la capacità argomentativa..

    Riccardo, un omicidio si può comprendere ma mai condividere! Anche per te la forma è poco coesa ed organica...molti errori nell'uso della punteggiatura e poca riflessione critica.

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  18. Alessandro, il tuo lavoro non è linguisticamente ben curato ma appare disorganico (due blocchi tra descrizione e argomentazione) e con tempi verbali inopportuni (usi spesso il passato remoto che è adatto solo ad un'azione puntuale e non narrativa...meglio il passato prossimo).

    Emilio, un pò forzata la rilettura di Machiavelli che ancora non conosci... Il tuo lavoro è completo e corretto nella forma ma manca di una veste argomentativa integrata nel testo..

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  19. Gabriele, "nel oceano atlantico" si scrive "nell'oceano"...Poi anche tu usi un pò il presente e un pò il passato e commetti anche errori nella punteggiatura!Il contenuto appare anche per te troppo descrittivo e poco argomentativo...

    Molto bene Roberta! Il tuo lavoro rivela documentazione e capacità critica. Attenta però ai tempi e agli anacoluti...

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  20. Il Maghreb è l'area più a ovest del Nordafrica che si affaccia sul mar Mediterraneo e sull'Oceano Atlantico.
    Da circa un anno a questa parte, Tunisia, Egitto e Libia, si sono ribellate al carovita e alla soppressione della libertà da parte dello stato.
    Il 17 dicembre 2010 la polizia confisca le merci ad un venditore ambulante, una ragazzo di nome Mohamed Bouazizi, lo stesso giorno il giovane di appena 26 anni per protesta compra una tanica di benzina e si dà fuoco di fronte al palazzo del governatore locale, questo avvenimento scatena una rivolta in tutta la Tunisia, che in seguito contagerà anche l'Egitto e la Libia.
    Il 14 gennaio 2011, dopo un mese di ribellioni alle quali l'esercito rispondeva con armi letali, il presidente Ben Ali scappa in Arabia saudita, alla fine della rivolta si conteranno 78 morti e 94 feriti.
    Successivamente anche l'Egitto comincia a ribellarsi dopo che un uomo del Cairo e due operai si danno alle fiamme.
    Così il 25 gennaio 2011 venticinquemila persone scendono in piazza a protestare ma ciò che sarebbe dovuto essere una manifestazione pacifica si trasforma in uno scontro aperto tra polizia e manifestanti, scontro che sarà la causa di quattro morti.
    Giorno 11 febbraio 2011, dopo quasi un mese di scontri durissimi, il presidente Mubarak si dimette.
    L'effetto domino causato dalle rivolte degli atri paesi ha colpito la Libia che il 17 febbraio comincia la sua rivolta contro il governo di Mu'ammar Gheddafi.
    La ribellione libica è forse quella in cui si contano più morti in quanto è stato dichiarato che un bilancio sarebbe impossibile e che solo a Bengasi i morti sarebbero almeno duemila.
    La ”guerra” libica ha fine soltanto con la cattura e la morte del colonnello Gheddafi.
    Queste nazioni finalmente si sono ribellate per la difesa dei loro diritti e così dovrebbero fare ancora molte altre.
    Ma al contrario di Egitto e Tunisia le rivolte in Libia sono state sentite come una guerra vera e propria che coinvolgeva molte nazioni dell'UE.
    Però alla fine di tutto ciò ancora mi chiedo se la morte di un tiranno che ha strappato la vita di migliaia di persone è giustificabile o meno e penso che se dovessi rispondere ad una domanda simile farei scena muta.

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  21. Salvatore S., il tuo lavoro non è coeso: una parte descrittiva e un giudizio alla fine..Inoltre, non usare i tempi al passato remoto mentre stai narrando.

    Marco, la tua riflessione è eccessivamente sintetica e superficiale con giudizi affrettati e non adeguatamente motivati.

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  22. Federica, lavoro sintetico e affrettato...Inopportuno l'uso dei tempi al passato. Manca di argomentazione critica.

    Michele, ben strutturata la tua riflessione che alterna momenti descrittivi ad altri argomentativi di critica personale.

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  23. Rosi, usi tempi al presente e al passato...cerca di rispettare la concordanza verbale.Inoltre commetti errori di battitura (Eggitto...ed esempio). Il tuo lavoro appare alquanto superficiale e privo di argomentazione critica.

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  24. Salvatore R. il tuo lavoro appare completo nell'informazione e argomentato qua e là in modo opportuno.

    Jiad, hai fatto un resoconto molto dettagliato partendo da molto lontano nella storia dei popoli maghrebini. Ben fatto! Devi fare più attenzione anche tu all'uso dei tempi verbali e agli errori di battitura...

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  25. Piergiorgio, sei oltre i termini di consegna...il tuo lavoro è molto descrittivo, attento alla ricostruzione dei fatti ma senza argomentazione critica.

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  26. In questi anni il Maghreb è stato vittima di molte rivolte civili a causa del governo tirannico che ha causato solo violenza all'interno del paese, infatti molti cittadini sono morti solo per riavere la libertà che gli era stata rubata ingiustamente.I tiranni che hanno governato questo paese non hanno migliorato le cose anzi hanno creato sempre più caos all'interno della società, e l'unico modo per potersi liberare di questi è di farli cadere o addirittura ucciderli come è successo all'ultimo tiranno Gheddafi che il 20 ottobre 2011 è stato catturato e ucciso senza pietà;questo omicidio può essere capito se lo vediamo dal punto di vista di un cittadino che preso dalla rabbia ha reagito istintivamente, ma allo stesso tempo essendo anche Gheddafi un uomo doveva essere prima processato e non ucciso in tale modo.

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